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Giornata del Trasporto Ferroviario Regionale: 2 miliardi di euro per i nuovi treni dei pendolari

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Messaggio  mimaz Mar 08 Set 2009, 19:10

Parte il piano d’investimenti in materiale rotabile più consistente mai avviato da Trenitalia. Il programma possibile grazie al risanamento di bilancio e alla ricapitalizzazione della società, alla stipula di nuovi Contratti di Servizio con le Regioni della durata minima di sei anni e al nuovo quadro finanziario e normativo delineato dai recenti provvedimenti legislativi


Oltre due miliardi di euro di investimento, circa 840 tra nuovi locomotori, carrozze e convogli, oltre 2.550 carrozze ristrutturate e ammodernate. Sono i dati salienti del più consistente piano di investimenti per l’ammodernamento e il potenziamento della flotta regionale mai intrapreso da Trenitalia.

Il piano, presentato oggi nell’ambito della Giornata del Trasporto Ferroviario Regionale e sostenuto per oltre un miliardo e mezzo in autofinanziamento e per il restante con risorse individuate e stanziate dal Governo, consentirà di offrire progressivamente livelli di efficienza e di comfort coerenti alle richieste delle centinaia di migliaia di pendolari che ogni giorno viaggiano sui treni di Ferrovie dello Stato.

Con l’acquisto dei nuovi treni e con il piano di investimenti per l’ammodernamento della flotta regionale, il Gruppo FS centra uno degli obiettivi che il nuovo management aveva posto al centro del proprio piano industriale.

Una promessa mantenuta anche grazie al concreto e sinergico contributo degli attori in campo, a partire dalle amministrazioni regionali e provinciali per proseguire con il Parlamento, il Governo, i lavoratori del Gruppo FS, le organizzazioni sindacali e le associazioni dei consumatori.

Se infatti oggi il Piano è finalmente realizzabile lo si deve ad alcuni fondamentali presupposti:
- il risanamento del bilancio, conseguito in soli due anni partendo da un “rosso” di due miliardi di euro, e ottenuto grazie ad una efficace razionalizzazione delle spese e dei costi di produzione, insieme ad un incremento di produttività realizzato con il concorso di lavoratori e sindacati;
la ricapitalizzazione di Trenitalia, attuata attraverso il trasferimento di asset interni al Gruppo FS, senza quindi nessun apporto di capitale pubblico, con il forte sostegno del Governo;
- il mutato quadro finanziario e normativo, sollecitato dagli amministratori locali, dalle associazioni dei consumatori e dai comitati dei pendolari e delineato da alcuni provvedimenti come il “Decreto Anticrisi” e il “Decreto Incentivi”, recentemente approvati dal Parlamento;
- resi possibili da questo mutato quadro normativo, i nuovi Contratti di Servizio con le Regioni, sottoscritti per una durata di sei anni rinnovabili per altri sei: ossia per un periodo per la prima volta sufficiente a pianificare azioni di sviluppo e miglioramento dell’offerta, con i relativi e indispensabili investimenti;
- la redazione di un unico Catalogo dei Servizi e del relativo listino prezzi che sono diventati la base comune per la stipula dei nuovi Contratti. Il Catalogo ha reso evidenti i costi dei singoli servizi di trasporto e dei servizi accessori forniti da Trenitalia ed ha posto le basi per un rapporto trasparente tra committente Regione e fornitore Trenitalia.

La presentazione del Piano di Investimenti rappresenta il clou della “Giornata del Trasporto Ferroviario Regionale”, un incontro utile anche a fare il punto sulle prospettive di rilancio del trasporto ferroviario regionale, rese concrete da questo rinnovato scenario.

La Giornata, inaugurata dal breve saluto del presidente del Gruppo FS Innocenzo Cipolletta, ha visto la partecipazione e gli interventi del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Altero Matteoli, dell’amministratore delegato delle FS Mauro Moretti, dell’amministratore delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano, dei rappresentanti di 19 amministrazioni regionali, di cui 12 in collegamento via satellite dalle relative sedi.

7 settembre 2009

mimaz

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Messaggio  Giovanni Carboni Mar 08 Set 2009, 20:11

Quello che mi piace di questo programma è che ristruttureranno quasi tutte le medie distanze. Finalmente lo hanno capito. Quelle carrozze sono la spina dorsale del parco mezzi regionale sia locale che nella lunga distanza ed è impossibile sostituirle in massa perchè sono troppe. Ristrutturarle darà loro nuova vita e darà a tutti i viaggiatori dei mezzi ottimi in poco tempo.
Spero solo che manterranno lo stesso modulo per i sedili e le stesse distanze tra gli stessi onde evitare di replicare i pratici ma non proprio comodi sedili delle piano ribassato. Queste ultime sono comunque un brillante esempio di ristrutturazione.
Spero che seguano comunque l'esempio del Gentile da Fabriano: il miglior regionale d'Italia.
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Messaggio  marcops Mer 09 Set 2009, 09:55

mah... in tutta franchezza, spero che il vecchio materiale rotabile, più che subire una pesante ristrutturazione, venga di fatto demolito e sostituito da nuove carrozze e nuove loco, lasciando perdere il minuetto e robe simili.
Per dei semplici motivi.
1- il minuetto, treno graziosissimo, adatto però (a detta dello scrivente) a linee secondarie, come può essere la Albacina-Civitanova, Pergola-Fabriano, linea di Ascoli, e nauralmente la Fano-Urbino.... voglio dire mi sembra un treno inconsistente per percorrere l'Adriatica al posto delle Ale880.
2- le vecchie carrozze, (piano ribassato ecc.) sono da un punto di vista di confort, rumorose e ormai sfinite, nonostante le pesanti ristrutturazioni interne (la meccanica è sempre quella o pare a me?)
3- i vecchi treni generano un rumore assordante... provate a sentire la differenza tra il passaggio di un convoglio di nuova concezione e uno vecchio.
4- i treni andrebbero progettati comunque da un punto di vista igienico, vale a dire facili da pulire, senza angoli nascosti... non so se mi spiego...

boh... chi più ne ha più ne scriva...
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Messaggio  Giovanni Carboni Mer 09 Set 2009, 15:17

Dal punto di vista igenico le ristrutturazioni sono importanti: basta guardare appunto le piano ribassato rinnovate e si nota come siano state risistemate per poter essere (all'interno) pulite meglio. Anche la silenziosità delle PR e delle X ristrutturate è migliorata moltissimo (parliamo sempre degli interni) ma soprattutto ciò che conta nel ristrutturare è il tempo.
Ricordo che quando nel 1999 iniziai ad interessarmi di treni mi regalarono un pò di numeri di amicotreno dove già era presente uno schizzo del minuetto. Ponendo il 99 come primo anno in cui se ne parlò (ma sarà anche il 98...) ci sono voluti quasi 10 anni a vederlo in circolazione in modo consistente. Questo perchè il materiale nuovo necessita di progetti, test, modifiche, collaudi estenuanti oltre naturalmente alla progressiva consegna che tra il primo e l'ultimo arriva anche a diversi anni.
Per questo ritengo che se nel 2011 il 70% dei treni ancona piacenza sarà con i vivalto (contro un 20% di oggi) non sarebbe male che già nel 2010 buona parte delle MDVE fossero risatrutturate. Prezzo più basso, efficacia immediata e si guadagna tempo sulle consegne dei nuovi mezzi risparmiando così anche denaro.
Diverso è per il parco trazione che quando è obsoleto va prima declassato a servizi minori e poi radiato.

Il succo è questo: vogliono mettere due minuetti su Macerata? ci vorranno 1-2 anni? servirano per il servizio anche altre 5-6 Aln 668 ristrutturate? Bene! entro 6 mesi le 5-6 Aln 668 daranno già un miglioramento del comfort e nell'anno seguente andranno ad affiancare i minuetti.

Da notare inoltre che si dice che i treni sono affollati e non ci sono carrozze: a Milano il principale motivo di soppressione dei treni è il mancato arrivo di quello precedente che poi doveva svolgerlo. In poche parole: Manca il materiale. Quindi è bene che i nuovi mezzi affianchino quelli vecchi per aumentarne la consistenza e non per dare lo stesso numero di treni ma nuovi.

Immaginate ad esempio che le Ale 601 ristruttarate e mi pare già accantonate ad ancona dopo pochi anni vengano parcheggiate a Pesaro atte al servizio ma fuori turno. Al primo treno che si guasta tra ancona e Pesaro il suo corrispondente di ritorno lo fai con quelle ed eviti la soppressione. Migliaia sono le situazioni simili.
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